Panton Chair, VITRA

1960. Verner Panton, 1999 produzione per Vitra.

Verner Panton è stato uno dei personaggi che hanno maggiormente infl uenzato lo sviluppo del design negli anni ‘60 e ‘70.

Oltre al suo approccio sperimentale nei confronti di forme e colori, era affascinato dal potenziale della plastica, che all‘epoca era un materiale nuovo. Il suo obiettivo era creare una sedia realizzata in un unico pezzo comoda e utilizzabile ovunque. Dopo aver cercato un produttore per molti anni, nel 1963 Panton entrò in contatto con Vitra. Insieme svilupparono la Panton Chair, presentata per la prima volta nel 1967.

La produzione in serie della Panton Chair iniziò nel 1967.

Fu accolta con grande entusiasmo e premiata con numerosi riconoscimenti.  Uno dei primi modelli è custodito nel Museum of Modern Art di New York. Oggi la Panton Chair è considerata un grande classico tra i mobili di design moderni. La versione originale della sedia in schiuma poliuretanica rigida con finitura lucida è commercializzata con il nome di Panton Chair Classic. Grazie alla sua espressività è diventata un‘icona del XX secolo.

Materiali:

Schienale, seduta e base: polipropilene tinto in massa. Finitura opaca.

Adatta anche per esterni.


VERNER PANTON

Gli anni ’60 e ’70 devono essere stati un periodo di distacco dai candori dei decenni successivi. Artisti, stilisti e designer avevano infatti imposto sul mercato e nel gusto comune una gamma cromatica audace e vibrante che riversò ondate di colori intensi nella moda, nell’arredamento e nelle produzioni industriali, affrancando persino le inespugnabili frontiere delle pareti domestiche. Uno dei più ammirevoli e influenti artefici di questa imponente rivoluzione estetica e di pensiero è Verner Panton. Verner Panton (1926 – 1998) è stato un industrial e interior designer danese lungimirante e innovativo che si è guadagnato un ruolo di primissimo piano nella storia del design del secolo scorso, grazie al proprio rivoluzionario approccio al colore e ad un senso matematico della forma capace di trasformare la geometria in pura meraviglia. I suoi progetti che trovo più innovativi sono probabilmente quelli ispirati alle forme organiche – ipnotici viluppi di linee sinuose che sfuggivano a ogni precedente esperimento di design – ma in generale credo che la sua portata rivoluzionaria risiedesse nel suo temperamento caparbio e nel suo istinto sperimentatore. Panton era affascinato dalle moderne tecnologie che si affacciavano in quel periodo nel panorama produttivo ampliando le possibilità dell’industria del mobile e dei nuovi materiali, in primis la plastica, con cui volle – e fortissimamente volle – realizzare la prima sedia colata e stampata in un unico pezzo: l’immortale Panton Chair. Se il futuro veniva immaginato dai visionari dell’epoca come un mondo di infinite possibilità, ma anche di pericolose incognite, per Panton invece il domani era un giardino da inventare, in cui coltivare un messaggio divertente, allegro e positivo.