Cavalletto, CASSINA

1950. Cavalletto.

Cavalletto, ovvero leggerezza e sapienza di costruzione.

Una struttura fondata su tensioni contrapposte, caratterizzata da apparente provvisorietà, per un risultato formale di grande raffinatezza, grazie all’eleganza dei dettagli della minuteria metallica e della bordatura perimetrale. Nel 1948  durante la mostra “lo stile dell’arredamento Moderno” a Milano, viene presentata una prima versione di questo tavolo in frassino dove si nota che la controventatura in bacchette di ottone è rovesciata rispetto a quella che sarà la soluzione finale. Il tavolo Cavalletto si contraddistingue per il senso di piacevole leggerezza combinato alla sapienza della costruzione. Diretto all’estrema riduzione del volume e del peso degli elementi strutturali, il progetto si fonda su un accurato studio di tensioni contrapposte. La base è costituita da due cavalletti, con struttura e piano in noce tinto mogano oppure in frassino naturale o tinto ardesia. È assemblato mediante appositi ingranaggi e due tiranti tenditori in ottone brunito, con la funzione di controventatura. Realizzato letteralmente ‘a regola d’arte’, il delicato processo di montaggio dei componenti mette in luce la ricerca rigorosa del maestro, che punta alla costante fusione tra forma e funzione.

 


FRANCO ALBINI

Como/Milano, 1905/1977
E’ una delle figure principali dello sviluppo del pensiero razionalista nell’ambito della produzione architettonica, dell’arredamento, dell’industrial design e dell’allestimento museale.
Si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1929, collaborando successivamente con lo studio di Ponti e Lancia. Fondamentale per lo sviluppo del suo pensiero anche la collaborazione con la redazione della rivista Casabella, che sancisce la sua definitiva conversione al razionalismo di cui diventa portavoce nel panorama culturale italiano.
Apre nel 1931 il primo studio professionale a Milano iniziando ad occuparsi di edilizia popolare; tale ricerca continua anche nel dopoguerra in relazione alle opportunità offerte dalla ricostruzione, in collaborazione dal 1952 con Franca Helg.
Negli anni ’40, Albini sviluppa la sua collaborazione con Cassina, per la quale disegna alcune sedute che contengono in nuce gli stilemi della sua poetica, attività che prosegue negli anni successivi con altre aziende del settore tra cui Poggi.
Milano e Genova rappresentano l’asse geografico sul quale Albini lascia la traccia più forte, progettando nel capoluogo lombardo la sistemazione delle stazioni della linea1 della Metropolitana (1962/63) insieme al grafico Bob Noorda e realizzando nella città ligure numerosi interventi urbanistici ed edilizi tra cui i Musei di Palazzo Bianco (1949/51), Palazzo Rosso (1952/62) e del Tesoro di San Lorenzo (1952/56).
Per l’ampia attività culturale svolta, vengono conferiti a Franco Albini vari titoli; tra gli altri, membro dell’INU, del CIAM, dell’Accademia Ligustica di Genova, del MOMA di New York, dell’ADI, Accademico di S. Luca, membro della Fondazione Pagano e della Royal Society of Arts di Londra.
Ottiene inoltre il conferimento di numerosi premi; tra gli altri il Premio La Rinascente – Compasso d’Oro per la progettazione della Sedia Luisa (1955), la Medaglia di Bronzo della Parson School di New York per il contributo dato all’Industrial Design (1956), il Premio Olivetti per l’Architettura (1957), Il Gran premio nazionale La Rinascente – Compasso d’Oro (1958), il Premio La Rinascente – Compasso d’Oro per l’allestimento della Linea 1 della Metropolitana Milanese (1964) ed il titolo di Royal Designer for Industry conferito dalla Royal Society of Arts di Londra (1971).
In tutta la sua produzione, dagli interni di luoghi domestici alle opere di industrial design, fino ad arrivare agli allestimenti museali, Franco Albini garantisce sempre la presenza di coerenza logica, alta purezza espressiva e ampia moralità di misura etica e storica.
Tra Architettura e Design, la produzione del Maestro Albini costituisce il fulcro dell’innovazione della cultura architettonica in Italia all’inizio del Novecento, per l’attenta operosità incentrata su creatività e rigore composito-costruttivo che esprime elevatissimi livelli estetici.