1959. Verner Panton.
Verner Panton si affermò come designer verso la fine degli anni ‚50. Con una serie di mobili basati su forme geometriche semplici Panton anticipò alcuni elementi della Pop Art, uguagliando al tempo stesso l‘eleganza del modernismo scandinavo nella realizzazione delle basi. I progetti più famosi di questa serie sono la Cone Chair e la Heart Cone Chair. Con la poltrona C1, dello stesso periodo, Verner Panton utilizzò per la prima volta una sezione sferica per una delle sue sedute. Supportata da cuscinetti girevoli e leggermente inclinata, la scocca imbottita è straordinariamente comoda, sia appoggiati sullo schienale per i momenti di relax, sia seduti con il busto in posizione eretta.
Materiali:
– Scocca: laminato.
– Imbottitura: schiuma poliuretanica.
– Base: base a croce e piedistallo girevole in acciaio inox satinato.
– Pattini: plastica.
VERNER PANTON
Gli anni ’60 e ’70 devono essere stati un periodo di distacco dai candori dei decenni successivi. Artisti, stilisti e designer avevano infatti imposto sul mercato e nel gusto comune una gamma cromatica audace e vibrante che riversò ondate di colori intensi nella moda, nell’arredamento e nelle produzioni industriali, affrancando persino le inespugnabili frontiere delle pareti domestiche. Uno dei più ammirevoli e influenti artefici di questa imponente rivoluzione estetica e di pensiero è Verner Panton. Verner Panton (1926 – 1998) è stato un industrial e interior designer danese lungimirante e innovativo che si è guadagnato un ruolo di primissimo piano nella storia del design del secolo scorso, grazie al proprio rivoluzionario approccio al colore e ad un senso matematico della forma capace di trasformare la geometria in pura meraviglia. I suoi progetti che trovo più innovativi sono probabilmente quelli ispirati alle forme organiche – ipnotici viluppi di linee sinuose che sfuggivano a ogni precedente esperimento di design – ma in generale credo che la sua portata rivoluzionaria risiedesse nel suo temperamento caparbio e nel suo istinto sperimentatore. Panton era affascinato dalle moderne tecnologie che si affacciavano in quel periodo nel panorama produttivo ampliando le possibilità dell’industria del mobile e dei nuovi materiali, in primis la plastica, con cui volle – e fortissimamente volle – realizzare la prima sedia colata e stampata in un unico pezzo: l’immortale Panton Chair. Se il futuro veniva immaginato dai visionari dell’epoca come un mondo di infinite possibilità, ma anche di pericolose incognite, per Panton invece il domani era un giardino da inventare, in cui coltivare un messaggio divertente, allegro e positivo.